Il Cammino degli Aurunci in 3 giorni nella versione Wild

Alla scoperta del Cammino degli Aurunci Wild: Un’avventura immersa nella natura incontaminata

Se sei un amante dell’avventura e desideri vivere un’esperienza a contatto con la natura, il Cammino degli Aurunci nella sua versione Wild potrebbe essere esattamente quello che stai cercando. Questo percorso di 3 giorni è un condensato di bellezza, silenzio e connessione autentica con il paesaggio naturale del Lazio meridionale. Più breve rispetto al cammino completo, ma non meno affascinante, l’itinerario Wild è pensato per chi vuole staccare dalla frenesia quotidiana e immergersi in un ambiente selvaggio e suggestivo.

E’ un cammino ecosostenibile, ad anello, partendo dalla Stazione Ferroviaria di Formia. Non occorre prendere altri mezzi. Scendi dal treno e sei già sul cammino.
Già da qui si percepisce la filosofia ecosostenibile che caratterizza l’intero cammino. Senza bisogno dell’auto, il trekking parte a piedi, e ben presto si lascia alle spalle l’urbanità per entrare nel cuore verde del Parco Naturale dei Monti Aurunci.

Il primo giorno è un invito alla scoperta di paesaggi sempre più remoti e affascinanti. Cammini su sentieri antichi, “le antiche vie della neve“, che attraversano boschi fitti, prati aperti e colline rocciose, mentre ti avvicini al tuo rifugio per la notte: il Rifugio Acquaviva.

Immersi nel cuore della montagna
Il Rifugio Acquaviva è una perla incastonata tra le montagne degli Aurunci. Questo rifugio spartano ma accogliente offre un riparo sicuro per gli escursionisti, ed è un luogo perfetto per rilassarsi dopo una giornata di cammino. La quiete qui è palpabile: ti addormenti cullato dai suoni della natura, lontano da ogni segno di civiltà.

La notte trascorsa al rifugio ti permette di assaporare appieno l’essenza di questo percorso Wild. Senza il rumore delle città o le luci artificiali, è possibile riscoprire la bellezza delle piccole cose: il fruscio del vento tra le foglie, il cielo stellato limpido sopra di te, e il piacere di un buon pasto consumato con semplicità. Il secondo giorno è dedicato alla scoperta del Redentore, Monte Sant’Angelo e il Petrella, la vetta più alta dei Monti Aurunci. Il rientro è sempre previsto al Rifugio Acquaviva per degustare una meritata cena a base di prodotti del territorio.

Nel terzo giorno il cerchio si chiude ma non prima di ragggiungere la vetta di Monte Ruazzo con la sua vista mozzafiato sulle isole pontine.
Dopo una nuova immersione nella bellezza selvaggia del parco, nei boschi immensi di faggi, la valle di sciro e le sue doline, il cammino ti riporta gradualmente verso Formia. Ma il ritorno non è solo fisico: è anche un ritorno a te stesso, arricchito dall’esperienza di essere stato per tre giorni immerso in una natura pura e incontaminata.

Ogni passo sul sentiero è un invito alla riflessione. Lo scenario cambia lentamente, riportandoti alla realtà, ma lasciandoti dentro la quiete e l’equilibrio che solo la montagna sa regalare.

Un cammino ecosostenibile e accessibile a tutti, pur se impegnativo come percorso.
Uno degli aspetti più affascinanti della versione Wild del Cammino degli Aurunci è la sua attenzione all’ecosostenibilità. L’intero percorso è stato progettato per ridurre al minimo l’impatto ambientale, incoraggiando i viandanti a rispettare e preservare l’ambiente. Il fatto che l’avventura inizi e termini alla Stazione di Formia significa che puoi affrontarla senza la necessità di utilizzare l’auto, contribuendo così alla riduzione delle emissioni e al rispetto della natura.

Inoltre, questo percorso è accessibile a tutti coloro che hanno una buona preparazione fisica e amano il trekking. Non servono competenze da alpinista, ma solo la voglia di vivere un’esperienza autentica, con la consapevolezza di essere parte di un ecosistema che va rispettato.

Come prepararsi al Cammino Wild
Prima di partire per il Cammino degli Aurunci Wild, è importante essere ben preparati. Porta con te tutto il necessario per il trekking, compresi scarponi da montagna, abbigliamento tecnico e una giacca impermeabile, poiché le condizioni meteo possono cambiare velocemente in montagna.

Non dimenticare inoltre di richiedere le tracce GPX aggiornate del percorso, che la nostra associazione fornisce gratuitamente. Questi file ti aiuteranno a seguire il sentiero in modo sicuro e senza rischi di smarrimento. E, se lo desideri, puoi sempre consultare la sezione dedicata sul nostro sito per maggiori dettagli sull’itinerario e le strutture di accoglienza.

CAMMINO DEGLI AURUNCI WILD

Fossa Joanna, la fossa delle streghe

Aprile 2023 – Sul Cammino degli Aurunci

 Fossa Joanna è una località montana posta alle falde del Monte Petrella, il più alto degli Aurunci, nel comune di Spigno Saturnia. Una dolina prativa, ben nascosta nel bosco e circondata da faggete, del diametro di circa 100 m.. Un punto di passaggio solo per i pochi che percorrono il sentiero che da Spigno porta al monte Petrella. Molte leggende aleggiano intorno a questa conca naturale ricca di fascino e che suggerisce racconti di mistero. Una è quella della strega Joanna. Una fattucchiera dedita al culto del demonio, esperta di erbe officinali e preparatrice di pozioni curative ma anche venefiche. Particolare molto interessante: sul terreno della radura che ha preso il suo nome fiorisce il rumex acetosa, la cd. pianta del sangue che, per i curatosi medievali, era considerato particolarmente utile per curare e guarire anche la peste e il colera. Tra gli abitanti del luogo più anziani c’è ancora chi sostiene che la notte di San Giovanni, il 24 giugno, proprio al centro della pianura compaia dal nulla una vecchia che per molti personifica la strega Joanna. Un’altra leggenda, tramandata da secoli, narra che una donna del posto, avendo informato le milizie che nei pressi della piccola radura erano soliti aggirarsi dei briganti, fosse stata trovata orribilmente impalata appena qualche giorno dopo da quelli che si recarono per un sopralluogo sul posto. A proposito di sabba satanici, c’è chi racconta che non molti anni fa, il giorno dopo San Giovanni, furono rinvenuti i resti di un grande falò con le ceneri ancora calde. Alcuni proprietari di cavalli hanno dichiarato di aver trovato spesso al mattino le loro bestie ricoperte di abbondante sudore e con le criniere e le code intrecciate. E sette topi sono stati rinvenuti morti in una cantina non lontana legati tra loro con le rispettive code. Davvero incredibile come sortilegio ed è impossibile credere che sia avvenuto naturalmente.   
Nel ricordo di queste antiche leggende, dal 2018 a Spigno Saturnia Superiore si organizza una kermesse dedicata al cinema e alla letteratura fantastica denominata Janara Horror Festival. Nel corso della prima edizione, tenutasi nel 2018, sono stato gentilmente invitato dagli organizzatori come relatore, in quanto autore del libro Di Streghe e di Janare.

A cura di Salvatore M. Ruggiero
 ”Fantastica Ciociaria” Atlante di Preistoria Arte Leggende Miti Curiosità Miracoli Misteri Luoghi Strani e Fatti Incredibili.

Per un cammino in sicurezza

La tua sicurezza al primo posto

La bellezza di camminare in montagna, lontano dal caos, staccando con la frenetica vita quotidiana, magari anche da solo o da sola, non può prescindere dalla tua sicurezza. 

Anche se sei un esperto escursionista, stai per affrontare un percorso che prevede diverse ore di cammino su sentieri di montagna, dove spesso non avrai linea telefonica. I percorsi sono tutti segnati dal CAI ma le condizioni meteo (nebbia e poca visibilità) oppure una piccola distrazione, potrebbero portarti fuori percorso e non è sempre facile ritrovare la giusta via.

Ti consigliamo di affrontare questo cammino (specialmente dalla seconda tappa in poi) con un supporto GPS, dove poter leggere le tracce che ti forniremo (sempre più aggiornate), ricche di waypoint dove trovare acqua o strutture di accoglienza ma anche punti di interesse da non perdere. 

Prima di affrontare il cammino ti consigliamo di contattare la nostra Associazione Maremoto per tenerci al corrente dei tuoi spostamenti. Ti possiamo essere di aiuto sia per consigli sul percorso e sia per qualsiasi altra necessità tu abbia bisogno.

Non hai il GPS? Te lo forniamo noi ...

“Ma no, uso il telefono!!!”   e se poi il telefono si scarica? e se il telefono non ha linea e non vedi più la mappa? e se hai bisogno di contattarci ma non hai segnale telefonico?

Vuoi fare il Cammino in totale sicurezza? Ti possiamo fornire uno strumento GPS all’avanguardia che rispetto ai normali apparecchi ha in più la funziona speciale Garmin InReach con la quale puoi comunicare con noi anche senza segnale telefonico.  Si, perchè utilizza una comunicazione satellitare che ti permette di inviare dei messaggi SMS anche se il tuo telefonino è scarico oppure non ha linea. Inoltre, il nostro speciale Garmin 66i, anche in assenza di linea telefonica, ti permetterà di inviare periodicamente  la tua posizione su una mappa che potrà essere controllata a distanza da noi o da chiunque tu voglia, per verificare il tuo percorso e per sapere in ogni momento dove sei. Il sistema ha anche un tasto di SOS che allerterà un sistema internazionale di emergenza in caso di necessità estrema.

Il tuo telefono si scarica troppo presto?

Ti possiamo fornire uno speciale telefono con una super batteria da 8000 mAh che ti guiderà sulle tracce del Cammino per tutti e 4 i giorni.  Ti verrà fornito con un programma di visualizzazione della mappa offline e della traccia del percorso, con un’assistente vocale che ti avvisa se ti allontani dalla traccia. Non sarai costretto a guardare sempre il telefono e ti potrai godere il cammino e il panorama grazie al controllo vocale.

Inoltre il telefono ti verrà fornito con l’applicazione Komoot nella versione Pro già istallata, con le tracce del Cammino e i Punti di Interesse da seguire e il sistema di rilevamento a distanza su una pagina dedicata (funzionante quando il segnale telefonico è attivo)

Il servizio è offerto  dall’Associazione Sportiva Maremoto  ed è riservato ai soci
Form per GPS





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    Garmin 66i

    • GPS con sistema InReach
    • Rilevamento della posizione a distanza
    • Comunicazione SMS anche in assenza di segnale GPRS
    • Funzione S.O.S.
    • Tracce del Cammino già inserite

    OUKITEL WP5

    • Telefono Android di ultima generazione
    • App Komoot versione Pro
    • Funzione rilevamento a distanza (solo con segnale GPRS attivo)
    • Tracce del Cammino già inserite
    • Controllo vocale

    Avviso di chiusura sentiero CAI 960

    Chiuso il sentiero storico di San Michele dal Redentore a Pornito

    ll Comune di Formia ha disposto la chiusura del sentiero San Michele Rifugio Pornito-Cima del Redentore a causa degli eventi calamitosi che hanno determinato una frana sul sentiero. Lo ha stabilito il sindaco Gianluca Taddeo con un’apposita ordinanza.

    La XVII Comunità Montana ha richiesto subito l’emissione di un’apposita ordinanza di chiusura  a salvaguardia dell’incolumità pubblica. Il sentiero storico religioso San Michele non presenta più dunque i requisiti minimi di sicurezza e l’amministrazione comunale ha ritenuto necessario adottare il provvedimento.

    VARIANTE DEL CAMMINO DEGLI AURUNCI IN ATTESA DELL’APERTURA DEL SENTIERO

    La chiusura del sentiero impedisce la discesa sul sentiero n.960 che conduce dal Redentore verso il Rifugio di Pornito, passando per l’eremo di San Michele. In alternativa, dopo aver raggiunto il Redentore, occorre tornare indietro fino alla località Valliera e proseguire lungo la strada sterrata fino a raggiungere il Rifugio di Pornito e poter proseguire verso Maranola.

    Nella mappa in alto,  si evidenzia in rosso il sentiero n. 960 interdetto e in verde la variante che vi consigliamo di seguire.

    A Coreno Ausonio si cammina e si pedala nella memoria

    Sport e storia, un connubio che ha suscitato tanto interesse da parte dei soci e simpatizzanti dell’associazione Maremoto che, in collaborazione con la Pro Loco “Antonio Lisi” di Coreno e l’associazione Linea Gustav di Cassino, hanno organizzato una giornata all’insegna della memoria sul territorio di Coreno, tra racconti e testimonianze degli eventi bellici della Seconda Guerra Mondiale.

    La linea Gustav, la linea difensiva organizzata dal fronte tedesco da Ortona a Gaeta, proprio in questi territori ebbe la sua maggiore resistenza: gli alleati, sbarcati a Salerno, impiegarono 8 mesi per riuscire finalmente a “sfondare” la linea per raggiungere Roma.

    Le popolazioni dei territori degli Aurunci Orientali, durante questo lungo periodo, si sono trovati tra i due fuochi e furono straziati dalle rappresaglie dell’uno e dell’altro fronte. I bombardamenti distrussero gran parte dei paesi arroccati sulle numerose colline del territorio e la popolazione fu costretta a rifugiarsi nelle grotte e nelle “caselle” in montagna, tuttavia senza riuscire a scampare alle rappresaglie di guerra che inevitabilmente li coinvolgevano.

    Il “Sentiero della Pace” e il “Monumento di Marinaranne” ne sono testimonianza, ed è stato il percorso in comune dei due gruppi sportivi.

    L’interesse per il tema storico ha raccolto numerosi bikers e camminatori, che sono stati accolti calorosamente da un rappresentante del Comune di Coreno, la Dott.ssa Rosalba Belmonte, delegata alla cultura, accompagnati dalle guide dell’associazione Maremoto, Maria Letizia Grella e Riccardo Palma, tra storie e aneddoti raccontati da Salvatore Costanzo responsabile dell’Associazione Linea Gustav di Cassino e Gaspare Biagiotti, della Pro Loco “Antonio Lisi” di Coreno.

    Un percorso di 40 km, ad anello, ha condotto il gruppo dei 20 bikers presenti, sui sentieri di Monte Maio, Vallemaio con la visita al Museo delle Ombre, la Fonte di Salomone, il sentiero antico di “Sprecamugliera”, la Valle di Suio e Castelforte.

    Il percorso a piedi di circa 8 km, inizialmente in comune, deviava verso Monte Ornito, nel ricordo dell’eccidio di Vallaurea, tra i resti delle trincee tedesche. 

    L’atmosfera particolare, ricca di emozioni forti, paesaggi che richiamano continuamente i luoghi della memoria, è stata completata a tavola al Ristorante Il Brigante con un pranzo completo che ha ripagato abbondantemente l’impegno sportivo, con la sua specialità del maialino al forno con patate.

    Si ringraziano i bikers delle associazioni Mtb Kromo Riders di Mondragone e Mtb Ruote Libere di Ferentino e tutti i partecipanti a piedi e in mountain bike provenienti da Pozzuoli, Napoli, Latina, Itri, Cassino, Formia

    L’associazione Maremoto, nella persona del presidente Maria Letizia Grella, crede fermamente nello sviluppo turistico del territorio attraverso una collaborazione indispensabile tra operatori, associazioni, enti, al fine di poter offrire una proposta di turismo sportivo integrato con storia, cultura, enogastronomia, archeologia, che possa valorizzare le innumerevoli risorse presenti.

    Per qualsiasi informazione o proposta di collaborazione siamo sempre disponibili con contatti sul sito internet www.camminodegliaurunci.org 

    Maria Letizia Grella responsabile A.S.D. Maremoto 

    il@camminodegliaurunci.org

    Dog Walking a Spigno Vecchio

    Sport, cultura, natura e amicizia a 6 zampe nel territorio di Spigno Saturnia Superiore.

    Continuano le camminate in compagnia del proprio amico quadrupede, organizzate dall’associazione Maremoto, con la guida naturalistica Linda Contreras e l’educatrice cinofila Adele Adipietro, ai piedi dei Monti Aurunci, nel territorio di Spigno Vecchio, immersi nella natura ai confini del Parco dei Monti Aurunci.


    La terza domenica, quella svolta lo scorso 23 maggio, organizzata per dare la possibilità agli amanti dell’attività all’aria aperta di condividere un’esperienza in montagna in tutta sicurezza con i consigli di Adele e scoprendo i segreti del territorio con Linda. Ma l’allenamento è anche per lui, il nostro amico più fidato, il cane, con il quale abbiamo finalmente la possibilità di condividere questa bellissima esperienza in montagna.

    Il dog walking è una disciplina sportiva che coinvolge il cane e il suo padrone in una salutare camminata sportiva, all’aria aperta, di lunga durata, il cui scopo è di migliorare la qualità della vita di entrambi attraverso il movimento.
    L’ itinerario odierno, altamente suggestivo , si snodava ad anello nel comune di Spigno e con l’ausilio del singolare tandem di professionisti, con il compito di illustrare le peculiarità del territorio e per i padroni il corretto comportamento da tenere in compagnia del proprio cane in natura.
    Il tandem, con grande soddisfazione dell’organizzazione, è stato particolarmente apprezzato dai partecipanti che si sono detti pronti a partecipare ad altre escursioni e addirittura a proporle.
    L’associazione Maremoto di certo non li farà attendere ed ha già organizzato la prossima uscita sul territorio il prossimo 6 Giugno a Campello di Itri.

    Per informazioni sul prossimo evento:
    https://www.camminodegliaurunci.org/eventi/campello/

    Sport e benessere a 6 zampe nel Parco Naturale dei Monti Aurunci

    “Ad ognuno la sua guida” … sarebbe questo il nome giusto per l’evento che si è svolto il 25 Aprile sull’anello di Acquaviva nel territorio dei Monti Aurunci: un Dogwalking  in compagnia di una guida naturalistica e di un educatore cinofilo. 

    Non si è trattato di una semplice passeggiata ma di un percorso di benessere per cani e padroni che hanno potuto unire l’attività sportiva alla conoscenza del territorio aurunco, con le sue peculiarità raccontate dalla guida naturalistica Linda Contreras del Centro Guide Turistiche di Gaeta.

    Tanti sono stati i preziosi consigli dispensati dall’educatrice cinofila Adele Adipietro dell’Olimpo del Cane di Formia, dalla preparazione dello zaino, per le esigenze del cane in montagna, alla gestione dell’escursione in ambiente montano con tutte le difficoltà che può presentare per l’amico a 4 zampe.

    L’evento, promosso dall’Associazione Maremoto, è il primo di una serie di appuntamenti dedicati a questa disciplina che abbina l’attività fisica del padrone e del cane unitamente alla conoscenza del territorio, dal punto di vista naturalistico, storico, delle tradizioni e della enogastronomia.  

    Questa prima edizione è stata riservata necessariamente ai soli residenti del Comune di Formia, essendo in fascia arancione e si è svolto nel rispetto della normativa anticovid, grazie anche all’ausilio di ricetrasmettitori individuali, che hanno permesso di ascoltare le guide durante l’escursione nel rispetto del distanziamento. 

    Per informazioni sulle prossime escursioni è possibile seguire la pagina facebook  dell’Associazione Maremoto,  oppure  la sezione Eventi del sito

    La Capra Bianca Moticellana dei Monti Aurunci

    La razza sembra essere originaria dell’area dei Monti Ausoni e dei Monti Aurunci e derivante dal tipo caprino conosciuto come “Bianca Romana”, descritto nel Lazio tra il XIX ed il XX secolo. Il nome di razza “Monticellana” ha derivazione da Monticelli, antico nome mantenuto fino al 1862, dell’attuale Comune di Monte San Biagio, nella Provincia di Latina.

    Rolando Belardoni, gastronomo, ha intervistato numerosi pastori sul territorio aurunco per la sua tesi di laurea. Tra i pastori intervistati è stata riscontrata una significativa attitudine all’impiego di razze caprine autoctone negli allevamenti. I pastori mi spiegano che le ragioni di questa scelta sono legate alla morfologia del territorio, i cui sentieri sono caratterizzati dalla presenza di pietre, arbusti bassi e ricoperti di rampicanti spinose, che impediscono alle capre di poter muoversi agevolmente senza strofinare le mammelle su pietre e arbusti. Per questo motivo vengono selezionati animali con mammelle alte e rotonde che anche quando sono piene di latte riescono a rimanere sufficientemente alte rispetto al suolo, riducendo il rischio di strofinamento che spesso produce ferite e infezioni. Si può sostenere che questo rapporto di co-evoluzione dell’animale con il territorio sia il frutto dell’intermediazione culturale dei pastori.

    Al di là di questo aspetto, l’attitudine di alcuni pastori alla selezione delle razze autoctone è motivata anche da esigenze di tipo estetico. Tre dei sette pastori intervistati hanno selezionato greggi composte quasi totalmente da una sola razza, partendo da greggi di capre miste ereditate dai padri. In un caso è stato creato un gregge di razza “bianca monticellana”, negli altri due casi i pastori hanno selezionato greggi composti quasi unicamente dalla razza “grigia ciociara”.

    Un allevatore impegnato nella selezione della “grigia ciociara” mi dice che “si tratta di razze di montagna, che non hanno un’attitudine da latte. La loro produzione non supera 1,5 litri al giorno, mentre una razza da latte può produrre fino a 4 litri di latte al giorno”. La loro selezione è dovuta non solo alla qualità del loro latte.

    I produttori sostengono che il contenuto di grassi e proteine di queste razze sia superiore rispetto alle normali razze da latte – e alle loro capacità di adattamento a un territorio aspro, ma soprattutto per la loro bellezza. Questo aspetto è particolarmente significativo per alcuni pastori. Uno di loro afferma: “la vista di un animale di grande bellezza mi fa emozionare come quando vado a una festa e incontro una bella donna”. Al di là di queste considerazioni, mi spiegano che la bellezza della capra risiede nella tonalità e nell’uniformità dei colori del vello, e in modo particolare nella forma delle corna e delle orecchie. Queste ultime sono preferite quando presentano una forma che in dialetto viene chiamata a “pannella”, ossia piatte e pendenti. Per quanto riguarda le corna, si apprezzano particolarmente quelle che presentano una forma parzialmente elicoidale, dritte e leggermente inclinate lateralmente, che in dialetto vengono dette “zappetelle”. Un altro pastore considera attraenti anche le capre “capannole”, cioè quelle che presentano corna uniformi, lisce e ripiegate verso l’interno. Come già accennato, durante le visite è stato possibile apprendere che la capra “grigia ciociara” e la “bianca monticellana” sono due razze inserite nel Registro Volontario Regionale delle razze autoctone a rischio di estinzione istituito recentemente da una legge regionale. Alla luce di questo dato è stato ritenuto opportuno procedere alla segnalazione delle due razze caprine nel catalogo dell’“Arca del Gusto”, un progetto creato dall’associazione Slow Food che si occupa della tutela della biodiversità in relazione alle produzioni alimentari.

    È stata riscontrata inoltre la presenza di capre con assenza totale di corna, che vengono dette “cucche”. Mi spiegano che l’assenza di corna serve a favorire la convivenza pacifica di capre e pecore quando si è in presenza di greggi misti. Un pastore più anziano racconta che “durante il fascismo le capre venivano tassate maggiormente rispetto alle pecore perché erano più impattanti sul territorio, quindi venivano selezionate le capre “cucche” perché potevano confondersi più facilmente nel gregge di pecore”.

    Gliu Zeppolone di Spigno

    GLIU ZEPPOLONE

    Un “piatto” tipico della tradizione Spignese. Ingrediente principale è la cicoria, rigorosamente raccolta fresca e scelta con cura. Viene bollita, strizzata ben bene e tagliata finemente. Si fa quindi soffriggere in padella con olio d’oliva locale, viene aggiunta la mentuccia e pezzetti di spicchi di aglio. Alcuni aggiungono anche del peperoncino. Una volta insaporito il tutto, si aggiunge farina di grano o mista a farina di granturco e si spruzza alla fine un po’ di aceto. Si ottiene così una specie di frittata che si cuoce facendola rosolare bene da entrambe le parti e si mangia ancora fumante, meglio se con pane casereccio e un buon bicchiere di vino.